Comunicato Stampa: Irrogare sanzioni alla grande industria è impresa ardua a Taranto

La legge 231/12 contiene un meccanismo sanzionatorio, mediante il rinvio alla Legge 689/81, estremamente farraginoso ed a nostro modo di vedere incompatibile con l’obiettivo di tutelare la salute dei cittadini.

Venerdì 12 aprile gli attivisti del Meetup192’Amici di Beppe Grillo-Taranto, si sono recati in Prefettura e sono stati a colloquio con il capo di Gabinetto, Dott.ssa DiStani, e con la dirigente ufficio sanzioni, in seguito a nostra richiesta di chiarimenti relativamente ai compiti spettanti al Prefetto, come da art.1 comma 3 del Dlgs. 231/2012.

Fermo restando che per gli amici di Beppe Grillo di Taranto non ci sono sanzioni, limiti di emissioni, leggi “ad inquinantem” e tanto meno AIA che possano a Taranto tutelare la salute di cittadini e lavoratori , in base al su citato articolo della legge “salva-ILVA”, abbiamo cercato di far luce sulle azioni del Prefetto che sono in atto in seguito alla relazione dell’ISPRA e alla segnalazione del Garante per l’AIA.

Ebbene affinchè si giunga alla commissione della sanzione nella misura massima del 10% del fatturato della società, risultante dall’ultimo bilancio approvato, da parte del Prefetto a ILVA Spa, per via delle gravi e numerose prescrizioni disattese, bisogna che gli organi accertatori, organi sanzionatori e organi notificatori rispettino le procedure secondo la legge 689/81. Ma alle incalzanti domande degli attivisti sui ruoli e tempi precisi è stato chiaro che si naviga a vista e che il Garante sia in difficoltà se non in errore procedurale.

Non ci resta che incalzare con una “operazione fiato sul collo” sul Garante per l’AIA.

Inoltre l’operazione fiato sul collo è in atto anche nei confronti del Comune di Taranto e Statte che hanno diritto al ristoro degli oneri derivanti ai comuni dalla pulizia delle strade prospicienti lo stabilimento e di tutte le aree pubbliche del quartiere Tamburi. Ma a quanto dichiara ILVA all’ISPRA , Sindaci di Taranto e Statte non avrebbero ancora prodotto alcuna documentazione attestante gli oneri sostenuti dai comuni durante l’esercizio 2012.

Loro non si arrenderanno mai, noi neppure. Ma gli conviene?

 

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